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LuGRE stabilisce un nuovo record di tracciamento satellitare a 331.000 km

today22 Gennaio 2025

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(Adnkronos) – Il payload LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment), frutto della collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA, è riuscito a tracciare il segnale di cinque satelliti—tre appartenenti alla costellazione GPS e due a quella di Galileo—a una distanza impressionante di 331.000 km dalla Terra, equivalenti a circa 53 raggi terrestri. Questo record di distanza rappresenta non solo una conferma della fattibilità dell'uso di costellazioni GNSS terrestri per la navigazione a distanze prossime a quella lunare, ma anche il culmine di oltre vent'anni di sforzi globali volti a integrare le tecnologie di navigazione satellitare. Il successo di LuGRE dimostra l'efficacia di un approccio combinato alle costellazioni satellitari, che si prospetta fondamentale per le future missioni spaziali e l'esplorazione della Luna. 
L'esperimento, che ha visto la collaborazione di enti e aziende di prestigio come il Goddard Space Flight Center della NASA, Qascom a Bassano del Grappa e il Politecnico di Torino, ha permesso di verificare la precisione e l'affidabilità delle tecnologie GNSS in condizioni estreme, avvicinandosi alla distanza di orbita lunare di circa 59 raggi terrestri. I dati raccolti aprono la strada all'utilizzo futuro di LuGRE in orbita lunare, dove potrebbe garantire dati di posizionamento precisi e affidabili, essenziali per le missioni lunari imminenti. Questi risultati non solo soddisfano i requisiti principali della missione, inclusi il rilevamento accurato e il calcolo in tempo reale del posizionamento e della velocità di ciascun satellite, ma stabiliscono anche un fondamento solido per il futuro delle esplorazioni spaziali. Il team di LuGRE sta ora lavorando intensamente all'analisi dei dati per ottimizzare ulteriormente l'efficacia e l'efficienza del sistema. 
Il dispositivo LuGRE, sviluppato in Italia da Qascom per l'ASI con il contributo del Politecnico di Torino, è montato sul lander commerciale Blue Ghost della Firefly, parte del programma CLPS della NASA. Crediti immagini NASA —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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